lunedì 30 aprile 2012

E LA CALDAIA?

Nel nostro modo di pensare la caldaia è uno di quegli apparecchi che si sostituiscono solo ed esclusivamente a fine ciclo. Ma perchè?
Nei consumi e quindi nei costi energetici residenziali il riscaldamento ha un'incidenza di circa il 70% del fabbisogno totale di energia.


E' proprio nel suo "ammodernamento" che troviamo il più elevato potenziale di risparmio.
Con l'uso di caldaie a condensazione, solare termico per la produzione di ACS e l'eventuale integrazione al riscaldamento o pompe di calore, si possono ottenere riduzioni di consumi che vanno dal 30 al 40%.

Senza affatto dimenticare che l'efficientamento energetico di un edificio si ottiene a seguito di molteplici interventi quali l'isolamento dell'involucro o la sostituzione dei serramenti, è fuor di dubbio che il miglior rapporto tra costo e risparmio, anche con riferimento ai tempi di ammortamento, è dato proprio dalla sostituzione della caldaia che, lo ricordiamo, beneficia della defiscalizzazione del 55%.

sabato 28 aprile 2012

COSTO ENERGIA ELETTRICA IN CONTINUO AUMENTO

Il costo dell'energia elettrica è nuovamente aumentato, con la deliberazione dello scorso 26 aprile, l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha deliberato un aumento del 4,3% che, stima nello stesso documento pari a circa 21,00 €/annue ad utenza tipo.

L'argomento è fonte di aspre polemiche in queste settimane.
 

Da un lato chi sostiene - come il ministro Clini - che le fonti rinnovabili "coprono oggi il 26% dell'offerta di elettricità. Il peso delle fonti rinnovabili sulla bolletta elettrica è pari a circa il 20%, e rimarrà pressoché costante nel prossimo triennio, di fronte a un aumento dell'offerta di elettricità dalle fonti rinnovabili fino a circa il 35%, per effetto della rimodulazione in basso degli incentivi, che abbiamo concordato con i ministri Catania e Passera. Un peso proporzionato” aggiungendo inoltre, citando i dati della Borsa Elettrica: “domenica 15 aprile, per esempio, il prezzo medio era sceso a circa 72 euro per mille chilowattora, ma nelle ore centrali della giornata è ad appena 35 per effetto dell'elettricità prodotta dalle rinnovabili”. Occorre poi tener conto del fatto che la bolletta elettrica “copre sia l'elettricità prodotta da fonti rinnovabili e da centrali convenzionali, sia in gran parte i costi della non produzione dalle centrali convenzionali «spiazzati» dalle fonti rinnovabili”.

L'AEEG ha risposto con la pubblicazione della "bolletta trasparente" nella quale vengono dettagliate le varie componenti della bolletta ed il loro peso economico.

https://docs.google.com/open?id=0B8TudKEKoYEjOG9xWEJiZnlaU1k

Qualcuno ricorda ad AEEG che se si tenesse conto dell'abbassamento di richiesta - e quindi di produzione e quindi di costo - dell'energia diurna, grazie proprio alla produzione da fonti rinnovabili, e si cominciasse a controllare la formazione del prezzo, buona parte dei costi imputati alle rinnovabili, potrebbere essere recuperati.
Comunque sia a noi restano la bollette da pagare.
Non siamo dei fanatici del fotovoltaico e, per quanto quest'opinione parrà insolita, non siamo così scontenti del nuovo prossimo V Conto Energia in termini di sostanza, semmai lo siamo per il clima di incertezza che genera.

Scegliere di installare un impianto fotovoltaico non può e non deve essere l'alternativa ad un "fondo di investimento": è un impianto nel sistema edificio e soprattutto nel residenziale ha ben altri fini che quello del business.
Produce energia per l'autoconsumo e riduce le nostre bollette elettriche a fronte di un investimento che è ormai inferiore ai 10.000,00 Euro e che, quand'anche con qualche anno in più dovuto al calo di incentivi, si ripaga da sé ben prima del termine della sua vita.
Non c'è oggi un altro investimento di efficientamento residenziale che ci offra i vantaggi economici che questo tipo di impianti generano.

Resta fermo che non sia il primo intervento in ordine di importanza nella riqualificazione energetica di un edificio, ma diverso è affermare che non abbia più senso o convenienza.

venerdì 20 aprile 2012

POMPE DI CALORE E 55%

Perchè non posso usufruire del 55% per l'acquisto del condizionatore estivo?

Oggi i condizionatori estivi sono quasi sempre pompe di calore, ossia producono anche caldo godibile nelle mezze stagioni, e questo genera spesso confusione a tal proposito.


La normativa del 55% prevede l'accesso alla defiscalizzazione delle pompe di calore, ma considerandone la sostituzione e non l'integrazione.
La stessa Agenzia delle Entrate, con la risoluzione 458/E del 2008, ne precisa l'applicabilità sottolineando il concetto di sostituzione totale dell'impianto di climatizzazione invernale con pompe di calore ad alta efficienza.


Semplificando: il condizionatore estivo - quand'anche pompa di calore - non è la stessa "macchina" che la normativa intende quando fa riferimento alla detraibilità.


Le pompe di calore sono sistemi si riscaldamento affascinanti, che ci permetterebbero - almeno in teoria - di utilizare come combustibile l'aria esterna o, tramite l'utilizzo di sonde, le temperature di falde d'acqua o del terreno. Dedicheremo prossimamente un post all'argomento che è vasto ed oggetto di continua innovazione tecnologica.
Resti che l'adozione di un simile sistema di riscaldamento prevede un'ottima coibentazione dell'involucro edilizio ed un riscaldamento a bassa temperatura.


Se velete approfondire, potete consultare:
Guida Agenzia delle Entrare sul risparmio energetico https://docs.google.com/open?id=0B8TudKEKoYEjRmVBX3Z6RlAxLVU
Faq ENEA https://docs.google.com/open?id=0B8TudKEKoYEjOFZfUTQxdWxKZ3M

Risoluzione AdE 458/E https://docs.google.com/open?id=0B8TudKEKoYEjMm9JQTRRMGE3LVE

domenica 15 aprile 2012

SCHEMA V CONTO ENERGIA

E' stato varato i giorni scorsi lo schema di decreto ministeriale che dovrà passare all'esame della Conferenza Stato-Regioni e dell'Autorità per l'Energia.



Qui trovate il testo.

https://docs.google.com/file/d/0B8TudKEKoYEjRTZOV0pkbXY2RFU/edit

A breve posteremo le nostre opinioni in merito.

mercoledì 11 aprile 2012

ACQUISTO SERRAMENTI ED IVA

A quale aliquota và calcolata l'IVA per l'acquisto dei serramenti (c'è chi mi dice al 10%, chi al 21% e chi metà e metà)?


Il regime agevolato prevede l’applicazione dell’IVA ridotta al 10% per le prestazioni di servizi relativi a interventi di manutenzione, ordinaria e straordinaria, realizzati su immobili residenziali.
Quando alla fornitura di servizi vengono aggiunti anche beni significativi, l'IVA ridotta al 10% è a questi riservata sino alla concorrenza dell'importo dei servizi.


Facciamo un esempio pratico:
Acquistiamo serramenti nuovi per un importo totale di 12.000,00 Euro IVA esclusa di cui
10.000,00 Euro beni significativi ossia i serramenti e 2.000,00 Euro posa in opera.

In fattura, l'IVA verrà così calcolata:
Posa in opera ad IVA agevolata del 10% -> 2.000,00
Beni significativi sino a concorrenza del valore dei servizi ad IVA agevolata del 10% -> 2.000,00
Beni significativi ad IVA ordinaria del 21% -> 8.000,00


Qui trovate la guida redatta dall'Agenzia delle Entrate riguardo la defiscalizzazione del 55% con le specifiche ed i dettagli del regime

https://docs.google.com/open?id=0B8TudKEKoYEjUDlTclVuM0pyTFk