domenica 27 maggio 2012

POMPE DI CALORE

Dando un'occhiata alle parole di ricerca che hanno portato i lettori su questo nostro blog, trovo spesso "pompe di calore" talora associata ad "impianti ibridi": evidentemente l'argomento è di ampio interesse.
Risparmiare è ormai una parola d'ordine: soldi, combustibile, emissioni inquinanti.

Sul mercato vi sono diverse tipologie di pompe di calore, le più conosciute sono indubbiamente quelle elettriche, ma non dobbiamo dimenticare quelle ad assorbimento di gas.
Il concetto che accomuna le diverse tecnologie è l'utilizzo di energia rinnovabile disponibile nell'ambiente (aria, acqua, geotermia) quale combustibile a fronte di un bilancio energetico, tra consumo di energia primaria (elettricità e/o gas) ed energia effettivamente resa dall'impianto, positivo.



Quale scegliere allora? Dipende.
Entrambe le tecnologie hanno pro e contro: ingombri, costi, consumi, rese e la loro scelta è strettamente legata alla realtà di applicazione ossia zona climatica, isolamento dell'involucro edilizio, tipologia di impianto di riscaldamento esistente, presenza di impianto fotovoltaico, spazi di installazione disponibili, etc.

E' necessaria una corretta diagnosi energetica del sistema edificio-impianto affinchè le scelte risultino corrette.
Non è quindi questione di tecnologia , marca o più semplicemente costi iniziali di investimento, ma di opportunità specifiche.


Qui trovate un opuscolo Enea dedicato alle pompe di calore a compressione:

https://docs.google.com/open?id=0B8TudKEKoYEjMkJGWTFRUlB1dWc

Ricordiamo che le pompe di calore accedono al beneficio fiscale del 55% e con esse, nell'ultimo aggiornamento della normativa, anche gli scaldacqua a pompa di calore se sostituiscono scaldacqua tradizionali. Una possibile alternativa per chi, per ragioni di spazi o vincoli ambientali, non potesse installare pannelli solari per la produzione di ACS.

martedì 22 maggio 2012

E' ORA DI CRESCITA PER IL 36% ED IL 55%

Allo studio del decreto legge per la crescita che il Governo sta per varare ci sono anche gli incentivi fiscali legati all'edilizia.
Sembra che l'intenzione sia di rendere strutturale la detrazione del 55% - destinata, viceversa, a terminare con il finire dell'anno in corso - e l'innalzamento dell'aliquota e del tetto di spesa per gli interventi di ristrutturazione edilizia che passerebbero rispettivamente dal 36% al 50% e da 48.000,00 € a 96.000,00 €.
Una buona occasione per tutti.

giovedì 17 maggio 2012

IMPIANTO ARCHITETTONICAMENTE INTEGRATO DA 2.820kWp


In risposta ad una domanda postaci i giorni scorsi, questa è la tabella indicativa dei valori produzioni, incentivi GSE, risparmio in bolletta e scambio sul posto per questo impianto architettonicamente integrato.

Tariffa Incentivante 1° semestre 2012 [€/kWh]
€0,418

Energia Prodotta al netto delle perdite di sistema [kWh]
~ 2.908,16
Tariffa Incentivante GSE [€]
~ 1.215,00
MEE annuale (Mancato Esborso Economico) [€]
~ 270,00
Disciplina SSP (Scambio Sul Posto) annua [€]
~ 140,00
TOTALE ANNUO INCENTIVO + MEE + SSP
~ € 1.621,00
TOTALE TARIFFA INCENTIVANTE PER 20 ANNI [€]
 ~ € 22.760,00
TOTALE MEE PER 25 ANNI [€]
 ~ € 8.460,00
TOTALE SCAMBIO SUL POSTO PER 25 ANNI [€]
 ~ 3.226,00
TOTALE 25 ANNI INCENTIVO + MEE + SSP
~ € 34.446,00

mercoledì 16 maggio 2012

FOTOVOLTAICO E BOLLETTE ENEL

In questi giorni ci è stata posta più volte la domanda: perchè le mie bollete Enel, nonostante abbia installato un impianto fotovoltaico, non sono calate?

Questo argomento è, purtroppo, spesso occasione di confusione e false informazioni.

Enel fattura esattamente quel che consumiamo.
Il risparmio in bolletta deriva dall'uso dell'energia che autoproduciamo, se non sfruttiamo le ore diurne in cui il nostro impianto sta producendo, non sfrutteremo alcun beneficio economico in ordine al risparmio in bolletta. Ciò non vuol dire che alla nostra produzione non venga riconosciuto alcun beneficio economico, ma solo che non è Enel che ci ristorerà.



Se immettiamo l'energia prodotta in rete anzichè autoconsumarla, per poi richiamarla magari la sera, accade questo: Enel fatturerà i reali consumi e se quindi non avremo cambiato le nostre abituti energetiche le bollette avranno importi simili a prima dell'impianto, mentre GSE con la disciplina dello Scambio sul Posto ci ristorerà della produzione immessa.
Non è pratica ottimale questa perchè il costo d'acquisto è sicuramente maggiore di quello che ci viene riconosciuto come produttori.

Ribadendo il concetto espresso in una risposta lasciata ad un lettore nei giorni scorsi, sarebbe buona norma sfruttare quanto più possibile la nostra produzione, quindi, ad esempio, utilizzare lavatrici, lavastoviglie, condizionatori e quant'altro durante il giorno, in modo da autoconsumare la nostra energia.

Utilizzando tariffe vecchiotte di un anno ma che comunque ci danno l'idea del concetto ed intendendole in termini assolutamente esemplificativi questo è più o meno quanto accade: acquistiamo e paghiamo energia in bolletta a circa 0,18 €/kWh.
L'energia prodotta che non consumiamo ed immettiamo in rete ci viene ristorata da parte di GSE a circa 0,14 €/kWh per una quota pari alla quantità di energia consumata (un po' come se ci venisse riconosciuto che l'energia pagata ed Enel era già nostra) e l'eventuale eccesso di immissione ci viene invece ristorato a circa 0,08 €/kWh.


Ne seguono quindi due importanti considerazioni: l'inutilità, a nostro parere, di sovradimensionare gli impianti residenziali e l'opportunità di autoconsumare la propria produzione il più possibile.

giovedì 10 maggio 2012

IL V CONTO ENERGIA ED IL FOTOVOLTAICO RESIDENZIALE

Tra una polemica e l'altra - è dei giorni scorsi una nota dell'ex ministro Prestigiacomo nella quale afferma "questo governo punta a raggiungere l’obiettivo, mai dichiarato, di compensare i rincari del gas, vero motivo della lievitazione delle bollette, a spese delle rinnovabili” - la data dell'incontro Stato-Regioni non è ancora stata fissata e quindi ancora è tutto è incerto riguardo alla data ed alle condizioni di applicazione del prossimo Conto Energia, tanto più che sindacati e principali associazioni di settore hanno già presentato richieste e proposte per apportare modifiche al decreto.

Da sempre siamo convinti che un impianto fotovoltaico in ambito residenziale non debba essere inteso come un "fondo di investimento", ma quale uno strumento di risparmio attraverso il quale produciamo energia pulita contribuendo a ridurre le importazione estere e le emissioni di CO2.

Le regole di accesso agli incentivi cambieranno, il loro valore subirà un calo sensibile, ma gli impianti - dalle prime simulazioni effettuate - continuerranno ad essere ammortizzabili entro 10 anni e con il prevedibile calo del costo del materiale tale tempistica potrà migliorare.

Ci muoviamo nel reale, non scriverò di smart grid, di borsa elettrica in crisi per l'esubero di energia causato dalla produzione di fonti rinnovabili, di un sistema di rete sovracaricato, delle problematiche tecniche, delle politiche energetiche. Tutti argomenti di estremo valore, ma non è questo il nostro argomento.

Stiamo terminando in questi giorni l'installazione un piccolo impianto residenziale che rientrerà come tempistica nell'attuale IV Conto Energia:

- ammortamento in 6 anni
- risparmi sulla bolletta nell'ordine dei 300,00 €/anno (stimati su un contratto/consumo standard da 3kW) e destinati ad aumentare con l'aumento della tariffa elettrica
- rimanenti 14 anni di incentivo GSE, a compensazione dell'investimento effettuato, che ammonta in totale a circa 15.000,00 € (questo è tutto "guadagno")
- un piccolo contribuito aggiuntivo derivanti dalla disciplina di Scambio Sul Posto

eppure un anno fa, di fronte al IV CE, si scriveva dappertutto che non aveva più alcun valore economico l'installazione di un impianto fotovoltaico.


Con il nuovo V CE, gli incentivi caleranno, lo Scambio Sul Posto non ci sarà più. Ebbene?
Avremo comunque il medesimo risparmio in bolletta, ammortizzeremo in 10 anni e i rimanenti 10 di incentivo avranno un valore economico inferiore, ma restano pur sempre di "guadagno". Saranno la metà? soli 7/8.000,00 Euro? come vedersi ripagato due volte l'impianto!

Un impianto FV non è impianto di efficientamento energetico, risparmiamo soldi, non energia e consumi. Questi risultati si ottengono con ben altri interventi di riqualificazione, più efficaci certo ed anzi da noi preferiti nell'ottica del valore di mercato di un edificio e del suo costo di esercizio, ma decisamente di non così importante ritorno economico.