giovedì 1 marzo 2012

IMPIANTI TERMICI ED AFFINI

In attesa del (forse) prossimo Conto Energia Termico, affrontiamo pro e contro degli impianti solari termici in ambito residenziale.


La destinazione d'uso in tale realtà è la produzione di ACS (acqua calda sanitaria) e l'integrazione al riscaldamento ed, al momento e sino a fine d'anno salvo nuove modifiche normative, l'installazione di questi impianti è incentivata dalla detrazione fiscale del 55%.

L'impianto solare termico trasferisce il calore ricevuto dalla radiazione solare all’acqua destinata agli usi sanitari o al riscaldamento. Fornisce dunque le sue massime potenzialità nelle zone assolate e d'estate, ma in Italia può essere installato vantaggiosamente a tutte le latitudini e per quanto possa apparire paradossale, la configurazione per l'integrazione al riscaldamento si giustifica maggiormente al nord.
Nel dimensionare un impianto si tiene conto di diverse variabili: il fabbisogno di acqua calda sanitaria nei diversi mesi dell'anno, il numero di persone che abitano la casa e le loro abitudini in ordine al consumo, la quantità di radiazione solare disponibile in quella zona, la scelta di effettuare anche integrazione al riscaldamento

Questi impianti non sono comunque mai progettati per coprire il 100% del fabbisogno totale.

Nel caso di ACS, ad esempio, all'aumentare della dimensione dell'impianto corrisponderebbe un eccesso e quindi uno spreco di produzione di energia nei mesi estivi (che potrebbe anche comportare la necessità di dissipazione) e quindi un inutile aumento di costi; pertanto vengono di norma progettati in modo da coprire il 60-70% dei consumi annuali.

Se l'uso più diffuso di questi impianti è la produzione di acqua calda sanitaria, non va dimenticato che possono essere utili anche per il riscaldamento.
Lo svantaggio principale di questa applicazione è che, a differenza dell’ACS il cui fabbisogno è costante nelle stagioni, il riscaldamento degli ambienti serve maggiormente quando c’è meno sole.
In questa specifica applicazione il solare termico può soddisfare al massimo il 40% del fabbisogno.
Si ha convenienza nell'integrazione del solare termico al riscaldamento a condizione che l'edificio sia ben isolato, dotato di una caldaia efficiente e di un riscaldamento a bassa temperatura.

Interessanti soluzioni sono gli impianti PVT (comunemente detti "ibridi") in grado di produrre  contemporaneamente energia elettrica e termica.
Essi sono ideali là dove il consumo di acqua calda sia importante, tipicamente: condomini, agriturismi, bar e ristoranti, centri sportivi, strutture ricettive e in genere in caso di presenza di piscine e/o pompe di calore a compressione che utlizzino resistenze elettriche nelle settimane di freddo intenso.

Questi impianti oltre a godere degli incentivi del fotovoltaico per i kW installati, godono delle defiscalizzazioni riservate al termico e generano risparmi su entrambe le bollette.

A giorni inseriremo nella gallery le foto di un impianto di quest'ultimo tipo di cui stiamo curando l'installazione idraulica in collaborazione con altra azienda del settore.

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