martedì 13 novembre 2012

BOZZA CONTO TERMICO

La bozza del Decreto relativo al Conto Termico è all'analisi della conferenza Stato-Regioni.
 
Questo è un decreto tanto atteso per svariate ragioni, prima fra tutte l'accessibilità ad una qualche forma di incentivazione da parte della Pubblica Amministrazione.
Nel decreto vi è spazio anche per i privati ed è proprio a favore di costoro - speriamo - che esprimiamo le nostre considerazioni al solo fine di fare chiarezza.

Sin da gli scorsi giorni sul web si trovano affermazioni del tipo "40% di incentivazione grazie al nuovo Conto Termico" e immagino che a breve non mancheranno nelle nostre caselle di posta elettronica promozioni e pubblicità che batteranno fortemente su questa affermazione: non è così, non è esattamente così quantomeno.
 
Gli interventi incentivati per i privati (persone fisiche, condomini e soggetti titolari di redditi d'impresa) sono:
 
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale esistenti con pompe di calore elettriche, a gas o geotermiche
  • Sostituzione di impianti di climatizzazione invernale o riscaldamento serre, con generatori di calore alimentati a biomassa
  • Installazione di collettori solari termici
  • Sostituzione di scaldacqua elettrici con scaldacqua a pompa di calore
 
Gli interventi sono incentivati con rate annuali costanti della durata di 2 o 5 anni a secondo del tipo di intervento.
 
Gli incentivi verranno erogati da GSE a seguito della domanda inoltrata sul portale e corredata di tutti i documenti necessari compresa Certificazione Energetica ed in determinati casi Diagnosi Energetica.
I costi per la redazione di Certificazione e/o Diagnosi Energetica (sempre per i privati) sono incentivati nella misura del 50% circa.
A GSE è dovuto un corrispettivo dell'1% sull'incentivo riconosciuto con un massimale annuo di € 150,00.
 
Gli incentivi non sono cumulabili con altri incentivi statali, fatti salvi i fondi di garanzia, i fondi di rotazione ed i contributi in conto interesse.
 
Sul decreto - che alleghiamo - sono dettagliate le formule per la quantificazione degli incentivi ottenibili in base al tipo di intervento effettuato.
 
Ciò che intendiamo sottolineare è che quel 40% di cui scritto ad inizio post, è in realtà esplicitato per gli interventi riguardanti la P.A. mentre solo con riferimento agli scaldacqua a pompa di calore è riservato ai privati, ponendo peraltro un massimale di € 700,00.
Gli incentivi riguardanti pompe di calore e solare termico sono formule che si basano su prestazioni e superfici e non fanno quindi alcun riferimento ad una percentuale di copertura della spesa investita.
 
Ci preme evidenziare come nel web si stia passando tale notizia un po' superficialmente con riguardo alle simulazioni delle percentuali di risparmio/incentivo ottenibili. 
Si veda ad esempio:

Qualcuno di voi avrà certamente un preventivo a cui poter fare riferimento; a noi i prezzi indicati come investimento paiono decisamente ottimistici (sono invece veritieri i valori degli incentivi che essendo determinati da formule non cambieranno al variare del costo di investimento) per non dire assolutamente fuori mercato, quello serio almeno.

Poco fa scambiavamo opinioni con un produttore di collettori solari italiano: dalla Cina gli propongo prodotti fatti e finiti e spese di trasporto incluse a prezzi irrisori.
Fermo restando un mero discorso di qualità (non si può avere un prodotto di pari caratteristiche tecniche ad un prezzo di meno della metà), che facciamo, affossiamo definitivamente la nostra economia?
E comunque un impianto termico non è composto da un paio di pannelli ed un bollittore: va connesso ed ottimizzato al nostro impianto esistente e non c'è impianto uguale ad altro... quale professionalità idraulica ci garantiranno a quei prezzi?
Insomma, come spesso, ci troviamo a qui a dire a chi leggerà di non credere agli specchietti per allodole, ma di affidarsi a professionalità certe e non a chiacchere.

Con questo, aggiungiamo concludendo che il Conto Termico è comunque un buono strumento, alternativo al beneficio del 55% (e per questo doveroso di analisi) che permetterà l'accesso agli incentivi anche a coloro che oggi non possono godere della defiscalizzazione perchè non hanno capienza fiscale o perchè per costoro gli immobili sono beni-merce e che, grazie a quest'incentivo, potrebbero essere stimolati alla riqualificazione degli edifici fungendo così da volano per l'intero comparto edile ed impiantistico.

 
 

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